sabato 23 luglio 2011

La nuova cartolina dal Paradiso a firma di Leonardo Mondadori



                    CORTINA, LEONARDO MONDADORI, CIVILTA' OCCIDENTALE


Fra poco dovrò andare a Cortina per parlare del mio libro sul Paradiso. Per me Cortina ha un legame indissolubile con Leonardo Mondadori. Lì abbiamo passato ore interessanti e lì Leonardo, una primavera di una quindicina d’anni fa, organizzò, nella sua casa, un ritiro spirituale di tre giorni per i suoi amici. A predicarlo venne il sacerdote suo amico, don Umberto De Martino, e, fra gli altri, partecipò nientemeno che Navarro Valls, il portavoce del Papa.
Di Leonardo ricordo la conversione sincera e la sua perfetta sintonia col pensiero del Santo Padre. Mi è venuto in mente lui quando, tre anni fa, Benedetto XVI ha tenuto a Parigi il famoso discorso agli intellettuali francesi.
Il succo di quel discorso è che, piaccia o non piaccia ai burocrati europei, la cultura occidentale è nata nei monasteri dove la regola di San Benedetto segnava per i monaci un obiettivo fondamentale: quaerere Deum. Cercare Dio. Sempre. Cercavano Dio nella preghiera e nel lavoro. Il lavoro era una continuazione della preghiera, una collaborazione con Dio nell’opera della creazione. Grazie a quel lavoro non solo si è recuperata la cultura classica ma è rifiorito l’ordine sociale, l’agricoltura, la medicina, la farmacia e le scienze in generale. Quei monaci non pretendevano creare una nuova cultura, cercavano Dio e hanno fatto cultura.
Così oggi. I nuovi monaci siamo noi laici quando capiamo che Dio va messo al primo posto nella nostra vita, come Leonardo aveva capito. Ed è allora che rifiorirà la cultura. Può sembrare un paradosso, ma solo quando si cerca Dio si trova l’uomo.

lunedì 18 luglio 2011

Inizia una collaborazione con la rivista Tempi con una rubrica dal titolo "Cartoline dal Paradiso"





                                                                 

                                                                    LE MEDUSE

Tempo d’estate. Tempo di mare e anche tempo di meduse. Qualche tempo fa sono stato ospite a Filicudi del grande Giovanni Minoli e anche l’onorevole Giovanna Melandri faceva parte della compagnia. Al mio arrivo mi raccontarono divertiti che la figlioletta della Melandri aveva posto una domanda: “perché Dio ha creato le meduse?”. Si passò subito ad altro argomento, come se la domanda fosse un brillante sintomo di sagacità da parte della bambina e non meritasse una risposta. Mi rimase chiaro ancora una volta che i bambini hanno il coraggio di porre le domande fondamentali mentre noi adulti l’abbiamo perduto.
Perché Dio ha creato le meduse? Perché il creato si presenta spesso ostile all’uomo? Perché esiste il male? E’ una domanda su cui l’umanità si arrovella da sempre e di cui i cristiani hanno la risposta. Il male è nato dalla disobbedienza dell’uomo a Dio. Adamo ha scelto se stesso, ha voluto stabilire da sé qual’è il bene e qual’è il male, ha voluto vivere come se Dio non esistesse, mettendosi al suo posto. E questo peccato continua. La quasi totalità dei programmi televisivi ci presenta un mondo in cui Dio non c’è. Nelle conversazioni abituali, anche sotto l’ombrellone, Dio è ignorato.
Solo i bambini vedono giusto. “Ti ringrazio Padre perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli” disse Gesù. Perciò, come un bambino, posso ringraziare Dio per il bel mare delle Eolie, e se alla fine una medusa mi becca potrò dire: “Signore cos’è questo piccolo inconveniente rispetto a ciò che meriterei? Aiutami ad evitare la medusa la prossima volta”