sabato 14 aprile 2012

Il mondo non sarà salvato dai giacobini giustizialisti ma da chi ha fede e carità


 In questo periodo mi viene in mente la frase di La Pira rivolta a Dossetti che considerava il comunismo definitivamente vincente (siamo negli anni 50 all’indomani del lancio dello Sputnik, col comunismo in ascesa): “Il comunismo ha già perso e sai perché? Perché è ateo!”. Oggi si può dire lo stesso per il capitalismo senza freni. La crisi finanziaria di marca anglosassone si è riversata sull’Europa meridionale sotto forma di speculazione. Il nostro Paese è strozzato dalle tasse e da uno stato che lascia fallire le imprese creditrici perché non le paga. Molti imprenditori si sono suicidati. Non è roba da poco. Nel frattempo i mezzi di comunicazione aizzano la gente contro i partiti, gli amministratori disonesti, quelli che non pagano le tasse e non fanno gli scontrini. Sembra che Robespierre, appoggiato alla ghigliottina, stia aspettando le teste da mozzare della nostra fragile democrazia. Attenzione allo spirito giustizialista e giacobino. Non è col terrore che si risolvono i problemi. Tangentopoli nel ’92, oltre ai suicidi, sembra che abbia avuto solo l’effetto di rallentare l’economia. Per tirare fuori il Paese da questa situazione occorre ritornare alla fede. Devo pregare, essere umile, confessarmi, lavorare e vivere la solidarietà. Chi ha fede e carità salverà il mondo. Se voglio far risorgere l’Italia devo riflettere su questa verità impopolare e controcorrente: devo riattivare il mio rapporto con Dio, essere amico di Gesù. Solo allora farò fruttare i talenti con gioia.



1 commento:

  1. Mi piacciono molto i suoi post.Complimenti e Grazie! francesco santino

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