martedì 23 ottobre 2012

Che fare nell'anno della fede? Leggere il Vangelo


 
I miei genitori erano brave persone ma non erano praticanti. Quando avevo 8 anni trovai un vangelo in casa, lo apersi e trovai il brano di San Luca: “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano”… con quel che segue. Rimasi colpito e andai a leggerlo a mia madre che non fece commenti. Ancora oggi penso che leggere il Vangelo, e in generale il Nuovo Testamento, sia il punto di riferimento per la mia vita. Qualcuno chi mi ha dato il consiglio di lasciare il segno dove sono arrivato e riprendere ogni giorno, per qualche minuto, non di più. Finita l’Apocalisse ricomincio da Matteo. Non ne so fare a meno: se non lo faccio mi manca qualcosa. Dico ai ragazzi scherzando che, come un medico, prescrivo la vitamina V (il Vangelo) da assumere una volta al dì, come si scrive sulle ricette. Se faranno questo la loro anima s’irrobustirà e saranno dei cristiani forti. Nei quattro Vangeli, negli Atti degli Apostoli, nelle lettere di San Paolo, ecc. c’è tutto: poesia, racconti, consigli, ideali, significati profondi, la scienza di vivere. Non c’è romanzo d’avventure che regga il confronto. Tutta la cultura occidentale ha lì la sua radice profonda. Ci sono perfino situazioni comiche. Come la donna malata che tocca Gesù in mezzo alla folla che lo preme e Gesù chiede: “Chi mi ha toccato?”, lasciando stupefatti i discepoli, o gli amici di un paralitico che lo calano davanti a Gesù da un tetto sfondato. Un buon consiglio a chi mi chiede cosa fare per l’anno della fede: leggere il Vangelo.


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