giovedì 25 aprile 2013

La santa sfacciataggine anche con i manager

 

In un’università pontificia ho tenuto una relazione per un incontro di manager dedicato all’educazione nell’impresa, nella famiglia e nella società. Il clima era simpaticamente costruttivo e mi ha colpito l’introduzione del sacerdote, che ha aperto l’incontro con un discorso esclusivamente culturale. Detto tra parentesi il sacerdote in questione è una delle persone più simpatiche e preparate che conosca. Ciò non ostante, data la circostanza, ha ritenuto opportuno restare su linee generali. Da parte mia non ho resistito al desiderio di approfittare dell’opportunità per andare giù duro e per affermare che se la creatura non è in pace col Creatore non può trasmettere agli altri serenità, forza e consapevolezza del significato del proprio lavoro: la cosa migliore per essere buoni educatori è cominciare col confessarsi. Forse non m’inviteranno più a tenere relazioni del genere ma non sono pentito perché i manager si sono mostrati contenti e soprattutto perché questa mi sembra la linea che Papa Francesco suggerisce: parlare chiaramente. Gli interventi del Papa sono di una semplicità sconcertante ma hanno una consistenza teologica e antropologica solidissima. Il suo insistere sul cuore non è sentimentalismo. Il cuore è il centro della personalità dove avviene la scelta definitiva fra bene e male. La ragione è un’ancella del cuore che lo aiuta ad andare sulla retta via. I santi sono sempre stati persone di gran cuore e mai ideologi senz’anima. Userò sempre la “santa sfacciataggine”!


2 commenti:

  1. Visto che la tua sfacciataggine è ornata dal talento dell'umorismo e la gioia, non penso che scemerano gli inviti e se qualcuno troppo pensoso si tira indietro, peggio per lui e il suo pubblico: perdono l'occasione di imparare divertendosi. Norberto

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  2. Questo è parlare chiaramente!

    Cari Saluti

    Salvo Galiano

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