mercoledì 22 maggio 2013

La persona al primo posto


Non passa giorno che non mi arrivi una richiesta d’aiuto per trovare un posto di lavoro. Provo una sensazione di soffocamento nel veder persone soffrire senza che appaia all’orizzonte la luce che annuncia la fine del tunnel. Si sta calmando l’ondata illusoria di protesta contro gli untori che affamano il Paese, ormai è chiaro che la situazione è talmente seria che occorre tacere e lavorare. Solo Papa Francesco ha parole di speranza e non teme di dare indicazioni per uscire dalla crisi. “Il denaro deve servire non governare” dice il Papa, e questo è il punto. Appare chiaro che la vera esigenza è che i cattolici escano dallo stato d’intimidazione in cui sono stati messi dalla cultura dominante. Solo i cristiani hanno il bandolo della matassa: partono dalla persona e tutto il resto è una conseguenza. Occorrono pensatori, finanzieri, operatori che abbiano un cuore e una testa cristiani. In Italia abbiamo il conforto di un’esperienza positiva che nel dopoguerra ha portato il nostro Paese alla prosperità. Sono stati i cattolici che, assieme a tutti gli italiani, hanno lavorato bene. Ora è il momento di ricominciare. Occorrono professionisti che siano uomini di fede, persone con un rapporto vivo con Dio, che leggono il Vangelo, e che siano preparati, abbiano studiato i meccanismi della finanza e della comunicazione che oggi reggono il mondo. Fede e scienza aiuteranno i laici cristiani ad edificare una società più giusta e l’incontro del Papa con i movimenti indica la via della speranza.



lunedì 20 maggio 2013

La salvezza viene dal Sud?

 
Per presentare l’ultimo libro sto facendo un giro per l’Italia del Sud che ricorda gli annunci ferroviari degli espressi di una volta: Catanzaro, Reggio, Messina, Catania, Siracusa. Poi andrò a Terrasini, Agrigento, Trapani, Palermo, Caltanissetta. E’ una vera immersione fra la gente del Sud, soprattutto siciliani, per i quali ho un’ammirazione pregiudiziale. Qui una persona è considerata un fine e non un mezzo: è un’espressione approssimativa ma rende l’idea. Inoltre mi è capitato d’incontrare coppie di sposi giovani e sorridenti assieme a persone sposate da cinquant’anni e più. Sembra che qui il matrimonio sia più solido che altrove ed è uno dei motivi dell’allegria che si respira: occhi limpidi, sorrisi aperti, cordialità illimitata. Mi viene da chiedere perché nelle zone che si credono più civilizzate, perché il reddito pro capite è più elevato, si stia buttando la felicità della finestra, come se ci fosse un’intossicazione che fa sragionare. Ricordo gli anni ’70 passati a Milano sottolineati dai passi e gli slogan dei cortei urlanti, quando leggere il Giornale di Montanelli era un gesto pericoloso. Poi la follia collettiva passò. Ora deve passare quest’altra follia per la quale solo il disamore e la morte hanno cittadinanza. Solo il cristianesimo ci salva e Papa Francesco con il suo linguaggio evangelico segna il cammino. Anche qui nel Sud la gente è entusiasta di lui e entra in risonanza quando sente parlare di Vangelo, Confessione e Comunione. La salvezza verrà dal Sud?


Il vero pericolo non sono le aberrazioni ma i cristiani tiepidi

Sul supplemento Sette del Corriere del 3 maggio, sotto l’immagine di un bambino che si protende verso due papà, campeggia la scritta: Via libera dai pediatri Usa. Crescere con madri lesbiche o padri gay non danneggia la salute psicologica dei bambini. Nel 1967 i produttori cinematografici americani abbandonarono il codice Hays di autoregolamentazione per la moralità dei film, vigente fino ad allora negli Usa. Da allora il sesso è stato un elemento quasi costante nei film americani e non. Cominciò la lunga marcia per destrutturare la società occidentale: divorzio, aborto, eutanasia, libero amore, esaltazione dell’omosessualità e, prossima meta, la legalizzazione della pedofilia. E’ evidente il profilo demoniaco che mette in scena questa tragedia di morte progressiva. “Se Dio non esiste tutto è permesso!” scrisse Dostoevskij. De Maistre osservava che, contro la rivoluzione, non occorre la rivoluzione contraria ma il contrario della rivoluzione. Il contrario della rivoluzione è la vita ordinaria e ordinata in cui la creatura è in armonia col Creatore. In sede legislativa occorre resistere energicamente a queste follie mascherate da scienza e scelte d’amore, ma la soluzione sta nell’essere veri cristiani e non dei meri benpensanti. Leggere il Vangelo, confessarsi e ricevere Gesù nella Comunione. Dedicare tempo alla preghiera. Queste sono le uniche armi efficaci. Il vero pericolo non sono i rivoluzionari ma i cristiani insipidi. Gesù aiutami ad essere sale e la Provvidenza provvederà.



venerdì 3 maggio 2013

La ricomprensione del cristianesimo

 
Il 900 è stato il secolo della grande disillusione. L’illusione era quella della fine dell’800 quando si pensava che, sull’onda del progresso, si sarebbe arrivati ad un’epoca di pace, di luce e prosperità. Invece è cominciato un secolo di tragedie spaventose: le due guerre mondiali, l’Olocausto, l’atomica,i gulag... A metà del 900 c’è stato un rigurgito di saggezza dopo tante atrocità. In Italia una ripresa economica (grazie soprattutto ai politici cattolici) ha creato una fiorente classe media ma il liberismo di Reagan e della Thatcher ha rilanciato la corsa selvaggia del capitalismo senza regole a vantaggio dei pochi ricchi e a svantaggio dei poveri sempre più poveri e numerosi. Eppure s’intravede la via d’uscita che non è quella delle ruggenti economie orientali o di alcuni popoli emergenti. La via d’uscita sta nella ricomprensione del cristianesimo. Mentre i media mondiali attaccano la Chiesa Cattolica appigliandosi ad ogni pretesto, i Papi dal ’78 in poi hanno rotto l’assedio della cultura illuminista-capitalista presentando con un nuovo fascino il messaggio evangelico. Papa Francesco parla il linguaggio di Gesù: le pecore, la vecchietta, il perdono, l’autenticità che smaschera i farisei… e si mette a capo di una rivoluzione silenziosa che ha come meta non più Mammona ma il Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Devo accorgermi dell’importanza di ciò che sta accadendo e devo lasciar spazio alla preghiera non solo per me ma per una nuova primavera della civiltà che sarà cristiana.