La
nuova umanità che Papa Francesco sta promuovendo, in linea con Giovanni Paolo
II e Benedetto, passa attraverso il matrimonio cristiano. Non avevo mai notato
che Giovanni nel suo vangelo enumera i giorni dopo il battesimo di Gesù. Nei
primi due Gesù fa conoscenza con i primi apostoli, nel terzo giorno partecipa
al matrimonio di Cana dove trasforma l’acqua in vino. L’acqua che diventa vino
è la conseguenza dell’incontro con Gesù: l’acqua sta per la nostra umanità e il
vino per la divinità, come dice il sacerdote nell’offertorio della Messa. La
Provvidenza ha scelto la festa di nozze per questo “segno”. Nell’ultima cena
Gesù dichiara “amici” i suoi apostoli perché “Questo è il mio
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha
un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.” (Gv
15,12). Il comandamento dell’amicizia è il vertice della divinizzazione che
Gesù opera in noi e questo vale soprattutto nel matrimonio. Gli sposi devono
imparare ad essere amici. L’amico ti accetta così come sei, ti corregge ma non
perde mai la stima per te. “Gareggiate nello stimarvi” esorta San Paolo (Rm
12,10). Che tesoro sono gli sposi che si stimano fra loro, accettano i reciproci
difetti e sono amici! L’educazione dei figli è assicurata. Gli sposi cristiani
devono avere il carattere forte per contrastare la cultura dominante e solo
Gesù può dar loro la forza di amarsi fino in fondo. Il nuovo millennio sarà
costruito dagli sposi cristiani.
mercoledì 18 settembre 2013
mercoledì 11 settembre 2013
La lobby finanziaria che regge il mondo non ha simpatia per la Chiesa Cattolica
La
lobby finanziaria che regge il mondo non ha simpatia per la Chiesa Cattolica e
usa lo strumento della comunicazione per una continua opera di denigrazione.
Basti pensare all’opposizione alla guerra in Iraq di Giovanni Paolo II
(YouTube: mai più la guerra!) e all’attuale presa di posizione di Papa
Francesco sull’attacco alla Siria per rendersi conto che i cattolici sono dei
rompiscatole per i guerrafondai e per chi regge l’economia mondiale. La
comunicazione oggi è come gli eserciti dell’800: con lo strumento della
diffamazione può conquistare territori, arrestare (isolare) le persone e anche
moralmente ucciderle. Per ora Papa Francesco con la creatività propria degli
uomini di preghiera si è reso inattaccabile e vedremo quanto durerà questa
apparente quiete, ma continua l’azione di chi usa il pretesto dei preti
pedofili, dello Ior e del Vatileaks per presentare al mondo la curia romana
come un covo di malfattori. I cattolici devono essere diffidenti rispetto ai
grandi mezzi di comunicazione pilotati dalla lobby. Occorre dare ad ogni cosa
il suo peso e non farsi sedurre dalla manipolazione mediatica. Ad esempio non è
giusto che il Cardinal Bertone esca di scena salutato da una salve d’improperi.
Chi lo conosce sa che ha servito fedelmente il Papa e che, grazie a lui,
Benedetto ha potuto trovare le energie per confermare la fede dei cattolici:
cosa più importante delle beghe curiali. In questi anni si è fatto un buon
lavoro. Perciò prego per il Cardinal Bertone e lo ringrazio.
domenica 1 settembre 2013
Giovanni Paolo II e il Tabernacolo
Sono
in Sicilia ed è con me un sorridente signore che ha avuto la fortuna di
accompagnare spesso Giovanni Paolo II nelle sue sortite in Abruzzo, assieme
agli uomini della sicurezza. Ha episodi da raccontare. Una volta, in piena
notte, il mio amico si accorge che è mancata la corrente elettrica e va a
smanettare sul quadro di controllo. Avverte dietro di sé un’ombra che passa e
una voce inconfondibile: “non sono un fantasma, sono il Papa”. Erano le quattro
del mattino. Dopo, la spiegazione: “Vado da Lui. Io non chiedo di essere
aiutato a fare quello che decido io, vado a chiederGli cosa devo fare, perché è
Lui che mi ha messo qui”. Un episodio che fa riflettere. Il Papa si rendeva
conto di cosa pensassero gli altri e li preveniva con buon umore: non sono un
fantasma… E poi subito la confidenza che fa bene, il racconto su come pregava.
Interessante questo modo di vivere la cosiddetta grazia di stato: se mi hai
messo qui, dimmi tu cosa devo fare. Nessuno di noi è il papa e non abbiamo il
diritto di pretendere istruzioni, come fa il vicario di Cristo. Ma ognuno di
noi ha delle responsabilità e non sa come farvi fronte in modo completo. Ecco
il consiglio del Papa: non devo chiedere aiuto per realizzare ciò che desidero,
devo chiedere cosa vuole Lui che io faccia. Questo piccolo episodio mi aiuta
tanto. Non posso essere un vero cristiano se non sosto davanti al Tabernacolo
ad ascoltare. Che fretta sciocca quella che m’impedisce d’investire il mio
tempo migliore davanti a Lui!
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