martedì 11 febbraio 2014

L'Elis compie 50 anni

21 novembre 1965 Paolo VI saluta San Josemaría

Io c’ero… E’ una frase che si può usare solo in riferimento ad imprese epiche. L’Elis è stata ed è un’impresa epica. C’ero il 21 novembre del 1965 quando Paolo VI, assieme a diversi Padri Conciliari, venne ad inaugurare ufficialmente il Centro mentre uno splendido tramonto d’autunno incorniciava la cerimonia. C’ero ancora prima, nell’estate del ’62 e del ’63 quando si fecero a Napoli riunioni preparatorie di più settimane per progettare l’attività futura. C’erano quelli che sarebbero stati i pilastri su cui l’Elis si sarebbe innalzato. Persone che hanno dedicato la vita a quest’impresa: Joseph Schmitt, Gilberto Balducci, Silvio e Remo Rigirozzi, Enea de Maria, Carmelo Buttitta, Luciano Iavazzo, Enrico Achiardi, Mario Romano, Emanuele Siddi, a cui si aggiunsero Suso Gonzalez e Alberto Vardiero, e altri che oggi sono anziani a cui va la riconoscenza per un lavoro meraviglioso svolto nel silenzio.  C’ero nella prima notte trascorsa all’Elis nell’estate del ’64 con i materassi ancora avvolti nel cellofane su cui non era facile dormire a causa del rumore che accompagnava ogni movimento. L’edificio era stato progettato dall’ingegner Anton Paolo Savio con una linea e con accorgimenti di vivibilità che valsero diversi premi al progettista. L’entusiasmo era alle stelle mentre cominciava un’impresa in un’area che allora era far west: una periferia disagiata e pericolosa come oggi è difficile immaginare.


Ogni volta che tornavo all’Elis c’era qualcosa di nuovo. La scuola professionale (disegnatori, meccanici, elettrotecnici, saldatori), la scuola alberghiera e il centro sportivo cominciarono subito, poi si aggiunsero, nei nuovi edifici, gli orafi e gli orologiai. Negli anni ’80 cominciarono per i diplomati corsi sostenuti dalle aziende, che poi formarono il consorzio Elis: nuove tecnologie, informatica, tecnica della manutenzione. Poi la consulenza alle aziende con le tesi dei laureandi; lo start up di nuove imprese, la prima CISCO Networking Academy nata in Italia… La marcia continua tuttora inarrestabile: ogni volta si assiste a nuove iniziative fino ai recenti corsi per manager e, fra poco, per imprenditori.
San Josemaría Escrivá lo aveva predetto: l’Elis sarebbe diventata un’università del lavoro. Senza perdere la vocazione iniziale di scuola di frontiera, che trasforma in diligenti operai ragazzi con una storia disagiata alle spalle, si mantiene viva la tradizione dell’artigianato d’eccellenza degli orafi e orologiai, e si fornisce una formazione d’avanguardia a diplomati che sono fortemente richiesti dal mondo del lavoro. Sul mondo del lavoro ora all’Elis si riflette, si studia per aprire nuove strade e soluzioni che rendano più umana l’attività professionale.
Chi viene all’Elis viene attratto da un fascino speciale come se degli alchimisti avessero trovato una pietra filosofale che rende compatibili fenomeni che quasi mai vanno insieme: l’allegria, la capacità di ascolto e di stare con gli altri, l’educazione e la familiarità, la laboriosità e la serenità. Viene voglia di partecipare a quest’impresa che ha radici cristiane e denominazioni inglesi, com’è il caso dei cosiddetti “fellows” che non sono altro che persone generose, di elevate capacità professionali, che dedicano tempo per formare questi giovani.
Nel cuore dell’Elis c’è la preghiera di San Josemaría che ha forgiato uno spirito cristiano capace di trasformare il lavoro in preghiera e la vita ordinaria in occasione d’amore a Dio e agli altri. Il segreto dell’Elis è la preghiera e il sacrificio di tante persone che hanno saputo sorridere, lavorare, perdonare e dedicarsi ai propri compiti senza far rumore.


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