Nel 1945 l’Italia era ridotta
all’estremo. Finiva la guerra civile nel nord, Mussolini veniva ucciso, mancava
il pane. Io avevo tre anni e non me ne accorgevo perché sui bambini non si
fanno pesare le tragedie. A Napoli sotto casa un’orchestrina americana suonava
sia il boogie woogie che Lilì Marlene, la canzone malinconica tedesca che aveva
superato il fronte. Un soldato americano mi regalò dei cioccolatini, c’era la
tessera per il pane ed era arrivato il burro salato americano assieme al latte
in polvere. Dopo solo15 anni facevo la maturità in un paese pieno di slancio
che godeva di una moneta stabile ed era al quarto posto fra le potenze
industriali del mondo. Il lavoro degli italiani (e di governanti cristiani che
pensavano al bene del Paese) aveva fatto questo. La Provvidenza guida svolte
impensabili: a Lei bisogna rivolgersi e per questo c’è bisogno di tutti coloro
che hanno fede, a qualsiasi famiglia spirituale appartengano. Ora siamo il
Paese che non fa figli, che vuol chiamare matrimonio l’unione omosessuale, che
registra un numero sempre più alto di divorzi, che vuole rimuovere la libertà
(e l’obiezione) di coscienza. Il Papa ha pregato con i giovani coreani per la
riunificazione del loro Paese. Noi dobbiamo pregare per la risurrezione morale,
politica ed economica del nostro; dobbiamo riconoscere i nostri errori e
superficialità. Il nostro Paese ha bisogno di santi laici. Solo così avremo lo
slancio per superare le avversità e l’esperienza negativa diventerà un
arricchimento.
sabato 23 agosto 2014
venerdì 15 agosto 2014
chi salverà l'Occidente?
Alla
viglia del Meeting di Rimini è lecito alzare lo sguardo e chiedersi: chi
salverà lOccidente? Quest’Occidente che sembra volersi suicidare con una
cultura di morte? Una risposta (specialmente in coincidenza col viaggio del
Papa in Corea) potrebbe essere: l’Oriente. Quei cristiani d’Oriente (Corea,
Filippine, Cina…) immuni dal virus dell’anticlericalismo. Probabilmente sarà
anche così ma non possiamo delegare le nostre responsabilità. L’Occidente sarà
salvato da quel residuo di cristiani che hanno fede e, malgrado tutto, i
cattolici italiani avranno un ruolo fondamentale. Quali sono le qualità che la
Provvidenza sembra richiedere ai cattolici italiani? Il Meeting risponde a
questa domanda in modo esemplare anche per coloro che non sono esplicitamente
allievi di don Giussani.
Salveranno
l’Occidente e il mondo intero persone che sapranno essere del mondo senza
essere mondani. Persone che sanno “di dover diminuire perché Lui cresca in
noi”, per dirla con S. Giovanni Battista e tutti i santi a seguire. I percorsi
però di questa fede sono nuovi rispetto ai secoli passati: non la fuga dal
mondo ma prendersi il mondo con la propria vita limpida. Prima di tutto il
matrimonio: i cristiani di domani saranno i figli degli odierni matrimoni
cristiani forti davanti alle avversità. E poi la capacità di riformare la
società secondo i criteri indicati dal Papa: una società imperniata sulla
persona e sul lavoro e non soltanto sul profitto. Far questo è un problema di
fede non di altra natura.
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