venerdì 27 marzo 2015

Se i cattolici restano zitti e cortesi la società diventerà selvaggia più della giungla più nera

 

Non è giusta la litigiosità all’interno dell’ambiente cattolico perché è in contraddizione con il messaggio di Gesù che ha pregato perché tutti siano uno come Egli nel Padre e il Padre in Lui, e ha indicato nella misericordia ciò che ci fa simili al Padre, addirittura “perfetti” (Mt,5). Queste motivazioni non sono applicabili all’aperta critica che i cristiani hanno il dovere di esercitare verso la cultura dominante sentimental-pagana. Si dice giustamente che non bisogna “alzare la voce”, che bisogna essere convincenti verso chi non crede, e non solo per chi già crede: il che è vero quando si discorre sul piano culturale. Ma quando si è sul piano politico, di formulazioni di leggi che hanno incidenza sui costumi di vita, il discorso cambia. Se i cattolici restano zitti e cortesi la società diventerà selvaggia più della giungla più nera. Quanti cattolici hanno votato a favore del divorzio perché non si può imporre l’indissolubilità a tutti? Una delicatezza fuori luogo che ha portato ad una svalutazione del matrimonio e ha aperto la strada all’aborto e al resto. Ora c’è chi vuole imporre ai minori teorie “gender” fin dalle scuole primarie. I genitori, cristiani o no, devono protestare perché a loro compete questo aspetto formativo. In materia di educazione, di vita, di famiglia, di libertà di religione occorre reagire politicamente perché non siamo in un salotto ma stiamo determinando le condizioni di vita dei nostri figli. Occorre pregare, parlar chiaro e agire con efficacia.

venerdì 20 marzo 2015

La misericordia è la perfezione

 

La misericordia è la perfezione. “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste… Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt,5). Si è perfetti quando siamo misericordiosi, come Dio nostro padre. La caratteristica dei figli di Dio è il perdono. Troppo spesso si è separato il concetto di perfezione da quello dell’amore. Il Papa ci spinge a unirli: il giubileo ci sarà per ottenere misericordia da Dio e perché impariamo ad  essere misericordiosi, cioè perfetti, veri figli.
Ringrazio Dio che ci ha dato questo Papa, dolce come un latino americano e solido come un piemontese, severo come un vero padre e tenero come Gesù, radicale nel seguire il Vangelo e comprensivo con chi sbaglia.
La cultura dominante finge di disprezzare la Chiesa perché ne ha paura, come il Demonio ha paura di Dio. Nello Spirito di Dio c’è la vera felicità. Il volto amaro dell’egoismo non regge davanti alla luce del dono di sé. Dobbiamo avere carità con chi sbaglia ma non complesso d’inferiorità rispetto all’errore. Il primo errore è quello di Adamo: voler stabilire ciò che è bene e ciò che è male prescindendo da Dio. Ma Dio non precipita Adamo nell’inferno, va da lui, si china a raccoglierlo fino a portarlo a ravvedimento versando il sangue del Figlio. Essere come Dio non è fare da sé ma essere misericordiosi come Lui lo è. Il Papa ci conduce alla felicità attraverso le difficoltà del nostro tempo. Si prodiga e non si risparmia. Grazie.

giovedì 12 marzo 2015

"VIAGGIO NELLA CHIESA DI FRANCESCO" SPECIALE RAIUNO-RAIVATICANO SABATO 14 MARZO, ORE 16.25 - RAIUNO




E’ la preghiera, con la povertà, la parola chiave del Pontificato di Papa Francesco.
A due anni dall’elezione di Bergoglio, Raiuno e Rai Vaticano, sabato 14 marzo alle 16,25, propongono la seconda puntata di “Un viaggio nella Chiesa di Francesco”, a cura di Massimo Milone, firmata da Costanza Miriano, con la consulenza di Giuseppe Corigliano e il montaggio di Pierluigi Lodi.
Parlano tra gli altri,Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale CEI, Mons. Javier Echevarria, Prelato Opus Dei, la scrittrice Susanna Tamaro e suor Cristina Scuccia, che, con la musica, propone l’attualità del messaggio evangelico.

Dice Mons. Galantino:
“I gesti del Papa sono solo la parte visibile, ma Lui, come emerge dall’“Evangelii Gaudium”, fa dipendere tutto dalla preghiera. E anche i difetti della Chiesa, che poi sono i difetti di tutti, a ben vedere, derivano sempre da una mancanza di preghiera. Perché, se non incontri Cristo, in qualche modo, la tua vita la devi comunque spendere, da un’altra parte”.

Nello speciale di Rai Vaticano Mons. Echevarria racconta:
“La gente non so se se ne rende conto, ma lo sguardo del Papa quando alza il Corpo e il Sangue di Cristo, è intensissimo… Pregare è anche tornare a casa e salutare, con un sorriso, anche se si è stanchi. Anche questo è preghiera”.

E conclude Suor Cristina:
“Il Papa, a cui ho avuto la gioia di stringere la mano, - dice-  ci invita ad andare fuori. A non avere paura di essere Chiesa in uscita. Ad arrivare nelle periferie, dove prima Cristo non arrivava. Ed è esattamente quello che cerco di fare io, cantando”.



Una quaresima forte

 
Conviene prestare attenzione a ciò che dicono i mistici perché aiutano a vedere le cose di Dio nella giusta prospettiva. Santa Caterina da Siena concludeva le sue lettere con le parole: “Gesù dolce, Gesù amore”. Parole dolcissime di un cuore innamorato. Nello stesso tempo cominciava le lettere con “scrivo nel prezioso sangue di Cristo” quasi che l’inchiostro fosse il sangue di Gesù. Scrive ad un alto prelato: “Annegatevi nel sangue di Cristo crocifisso, ponetevi in croce con Cristo crocifisso, nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso, fatevi bagno nel sangue di Cristo crocifisso”. La via dolorosa di Gesù rendeva evidente a lei il fuoco d’amore di Dio per gli uomini: era un evento gioioso, anche se lei stessa portava stimmate dolorose. Questa è luce per vivere la Quaresima. Non c’è niente di triste, c’è l’esempio di Gesù che percorre il suo cammino verso il Calvario con coraggio e amore: dà la vita per noi. “Il massimo della virilità è Gesù”, osserva giustamente Costanza Miriano.
La Quaresima non deve essere per me un momento di afflizione ma un momento forte di dono di me stesso agli altri. La sobrietà mi aiuterà ad essere più disponibile. Con l’aiuto di Gesù (altrimenti sarei un egoista triste) vorrei essere sereno. Com’è confortante avere attorno persone generose e serene. Con Dio vorrei essere buono e fedele (Mt 25,21), con gli altri generoso e sereno. Se ci riuscirò avrò vissuto una buona Quaresima, seguendo le orme di Gesù  in compagnia di Maria, forte davanti alla croce.

giovedì 5 marzo 2015

Il tesoro nascosto del nostro Paese: la famiglia

 

Il nostro Paese ha un tesoro nascosto che è la famiglia. E’ la famiglia che forma persone oneste, stabili affettivamente, capaci d’intraprendere. E’ la famiglia che insegna a risparmiare, a non sprecare, a prendersi delle responsabilità. Solo i figli porteranno avanti il Paese, come affermano gli economisti. Si obietterà che la famiglia è in crisi e che i matrimoni non reggono, ma il bicchiere è mezzo pieno: ci sono famiglie solide che non sono in crisi.
Restano due pregiudizi che pesano sui nostri governanti. Uno è che la famiglia è un valore “cattolico” e, siccome le lobby dominanti sono contrarie alla Chiesa Cattolica, la famiglia va trascurata se non disprezzata. L’altro pregiudizio è che Mussolini voleva famiglie numerose per disporre di otto milioni di baionette: sostenere la famiglia sarebbe quindi un atteggiamento clerico-fascista, quanto di peggio si possa immaginare. Se vogliamo rifarci alla storia è bene ricordare che l’imperatore Augusto promulgò leggi a favore del matrimonio e della nascita di figli perché si era reso conto che la denatalità avrebbe portato Roma alla rovina. Cosa aspettano cattolici e non cattolici a premere sui governanti perché si prendano provvedimenti a favore del matrimonio e delle nascite? Oggi possono permettersi figli solo donne quarantenni che più o meno hanno risolto i problemi economici.  I giovani sposi che fanno figli sono degli eroi, considerati incoscienti dall’opinione pubblica. Occorre energia per affermare queste verità evidenti.