giovedì 25 febbraio 2016

Sull'emporio culturale per la famiglia


Ho avuto diversi riscontri per l’idea di creare sul web un emporio culturale, o una rete di empori, in cui vengano raccolti spunti, idee, suggerimenti utili per genitori e figli che, per definizione, oggi hanno poco tempo a disposizione. Provo a immaginare l’organizzazione di un emporio del genere. Mi vengono in mente i negozietti col cartello: tutto a un euro. Ogni testo, video, audio non dovrebbe richiedere più di tre minuti, con un rimando ad un approfondimento se necessario. Questo il primo requisito: la brevità.
Secondo requisito: la leggerezza, che non vuol dire superficialità. Oggi siamo appesantiti da tanti impegni mentre l’informazione e l’intrattenimento stanno diventando anch’essi pesanti. L’informazione, specie quella televisiva, per concorrenza gareggia a chi dà la notizia più terribile. L’intrattenimento presenta spesso situazioni familiari e morali problematiche, che inquietano gli animi più che distenderli. C’è bisogno di sorridere e, possibilmente, di cantare. Perciò la leggerezza è necessaria per poi aprire le porte agli approfondimenti. I filmati su WhatsApp non superano i tre minuti, sui giornali tendiamo a leggere i titoli e i piccoli riquadri con i punti salienti, il giornale radio è sintetico per natura, sul web Twitter è telegrafico e Facebook  taglia dolcemente… Se poi la leggerezza è spumeggiante ci soffermiamo volentieri.
Il terzo requisito è la varietà. Una famiglia ha bisogno di essere aggiornata su tutto. A questo punto non ci resta che metterci al lavoro…

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