giovedì 26 maggio 2016

La Provvidenza provvede


"La provvidenza provvede": è un proverbio medievale di mia invenzione che mi aiuta quando arriva la tentazione di spaventarsi davanti alle follie personali e collettive di cui siamo circondati. Il ruolo dei cristiani non è quello di angosciarsi ma di essere forti della forza di Gesù. Guardiamo al nostro Capo (detto anche Re dei Re). Che vittorie ha avuto? Nessuna, secondo la mentalità mondana, la più grande secondo la visione della fede. Gesù ha vinto la nostra tendenza al male e ha aperto la strada alla felicità dell'Amore. E' qui che devo seguirlo. Il mondo è quello che ho davanti, in cui devo vivere senza fughe d'immaginazione: ah se potessi, ah se avessi fatto... None! come dicono in Ciociaria. No. E' "qui" che devo essere un campione dell'amore, della laboriosità, dell'allegria. Una persona vera in cui non c'è inganno. L'impegno sociale è il bene che posso fare a portata di mano. L'amore è la stima per le persone che ho accanto e che tratto con affetto vero. L'amore è il comandamento nuovo che dà Gesù: perennemente nuovo perché ogni volta è una scoperta. Non possiamo prendere su di noi tutto il male del mondo, altrimenti diventiamo esausti e pessimisti. Gesù mi chiede di fare il bene che ho davanti, di dare un senso alle mie sofferenze e un motivo alla mia allegria. Quando mai il mondo è andato come vorremmo noi? Il Signore fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Io sarò giusto solo se mi appoggio totalmente e fiduciosamente su Gesù. Per il resto la Provvidenza provvede.

domenica 22 maggio 2016

Ettore Bernabei 95 anni

Il 16 maggio Ettore Bernabei ha compiuto 95 anni. Non è soltanto un motivo di ringraziamento per una lunga vita, vissuta tuttora con lucidità ed efficienza. E' un occasione per riflettere sulla testimonianza che quest'uomo ha dato e continua a dare. Bernabei per quasi quindici anni ha impresso alla Rai un carattere di qualità forse ineguagliato al mondo. La sua strategia era di investire nel prodotto più che in sontuosi edifici. In quegli anni la Rai produceva programmi di rilievo internazionale e valorizzava talenti che tuttora possiamo rivedere su You Tube. Era una Rai che aiutava gli italiani a lavorare: era realista ma ottimista, davvero democratica (basti pensare all'invenzione delle Tribune politiche dove anche i partiti minori erano rappresentati), istruttiva (gli sceneggiati dei classici della letteratura), serena (programmi divertenti e non volgari). Presentava un'Italia pulita, laboriosa e allegra. Dopo un periodo da manager di una finanziaria dell'Iri, il pensionato Bernabei ha dato vita ad una casa produttrice che ha portato la Bibbia sugli schermi di tutto il mondo col massimo degli ascolti, ha rivisitato capolavori (Anna Karenina, Guerra e Pace), e, fra i tanti successi, continua ad attrarre tanti spettatori con don Matteo (un'idea di Ettore che prende spunto dal Padre Brown di Chesterton). Cattolico fervente, amico di tutti, desideroso di servire il Paese e la Chiesa. Ora s'impegna per formare giovani per creare una nuova classe dirigente. Ragazzi c'è solo da imparare.


giovedì 12 maggio 2016

Uscire dal letargo


"Non possiamo incrociare le braccia quando una sottile persecuzione condanna la Chiesa a morire d'inedia, relegandola fuori dalla vita pubblica e, soprattutto, impedendole d'intervenire nell'educazione, nella cultura, nella vita familiare.
Non sono diritti nostri: sono di Dio ed Egli li ha affidati a noi cattolici per esercitarli.
Vi dirò a questo proposito un mio grande desiderio: vorrei che nel catechismo della dottrina cristiana per bambini si insegnasse chiaramente quali sono quei punti fermi su cui non si può cedere nell'agire, in un modo o nell'altro, nella vita pubblica; e che si affermasse, allo stesso tempo, il dovere di intervenire, di non astenersi, di collaborare per servire con lealtà e libertà personale il bene comune. E' un mio gran desiderio, perché vedo che così i cattolici imparerebbero queste verità fin da bambini e le saprebbero mettere in pratica una volta diventati adulti."
Sono parole di San Josemaría Escrivá, scritte nel 1932, di totale attualità. E' necessario che chi ha fede esca dal letargo in cui sembrano immersi i cattolici. Ognuno a modo suo. Sono ridicole per non dire diaboliche le polemiche su quale comportamento adottare. L'importante è non restare inerti. Ognuno col suo criterio e con la sua inclinazione. Educazione (scuola), cultura (intrattenimento, informazione, approfondimenti), vita familiare (la possibilità di sposarsi giovani, rispetto per la vita umana, agevolazioni fiscali e tutto il resto) sono i campi in cui lavorare intensamente.

venerdì 6 maggio 2016

Saper voler bene


Per l'ennesima volta vengo a sapere che una moglie ha cacciato il marito di casa per comportamento intollerabile. Non posso, non voglio e non devo giudicare. Vorrei soltanto farmi portavoce per avvisare delle conseguenze che queste decisioni portano. Sono testimone che i litigi, le cause, le tensioni, ecc. che derivano da una separazione sono una via crucis che non ha niente da invidiare al tenersi il coniuge che si comporta male. Chiaramente bisogna distinguere caso per caso. Ma lo stesso vorrei mettere in guardia soprattutto le donne dalle amiche che suggeriscono: lascialo! è "intollerabile". Ognuno prenderà le decisioni in coscienza ma quando si dice: " Io prendo te come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita" si sta dicendo quel che si dice e occorre ricordarselo. Chi può misurare le ferite nella personalità dei figli? E non è meglio perdonare, sorridere, andare avanti? Quanti matrimoni in passato si sono salvati così e le famiglie sono sopravvissute bene. Se Dio perdona perché il coniuge non prova a perdonare? E certi comportamenti non saranno stati anche provocati dalla freddezza, dalla supeficialità, da cambi d'umore dell'altro o dell'altra? Ripeto che mi guardo bene dal giudicare, parlo solo perché le sofferenze di cui sono stato testimone "dopo" vengono troppo spesso sottovalutate, specie se ci sono figli. E' la più importante delle scienze: saper voler bene.