giovedì 3 novembre 2016

Il capitalismo di radice cristiana


La fortunata serie dei Medici su RaiUno si è caratterizzata per il ritmo avvincente, la qualità della recitazione, la bellezza dei costumi e l'interesse del tema. E' stata una produzione internazionale con la direzione italiana che ha consentito una sensibilità particolare nel trattare temi artistici e culturali: una fiction che si pone al di sopra di realizzazioni simili di marca straniera (che denotano quasi sempre una certa superficialità banalizzante nel trattare periodi storici simili). Nella realizzazione dei Medici si nota l'intreccio di una cultura cattolica con una protestante. Di marca protestante è la riduzione del conflitto alla contrapposizione fra una classe borghese cinica emergente contro quella dei nobili. Un conflitto senz'altro reale ma fortemente rimarcato, mentre sembra mancare la comprensione che il capitalismo di origine cattolica, qual'è quello della famiglia Medici e degli altri banchieri italiani dell'epoca, non è volto al solo profitto ma tiene conto del bene comune. Nella fiction il popolo viene rappresentato da un'insieme di ignoranti superstiziosi mentre nella Firenze dell'epoca era ben radicata una vasta cultura di radice cristiana che faceva sì che il ricco non puntasse alla ricchezza smisurata propria del capitalismo di stile protestante ma investisse in opere di bellezza fruibile da tutti. Una riflessione che, come pensava Bernabei ispiratore della fiction, fa sperare che il contributo dell'Italia alla civiltà occidentale sia ben lungi dall'esaurirsi.


Nessun commento:

Posta un commento