domenica 30 aprile 2017

molte cose grandi...


"Dal fatto che tu ed io ci comportiamo come Dio vuole —non dimenticarlo— dipendono molte cose grandi" recita il punto 755 di Cammino, il libro più noto di San Josemaría Escrivá. Mi ha sempre toccato l'animo questa frase ma in questi ultimi tempi ancor di più. C'è bisogno di persone che vivano in sintonia con Dio. La Comunione dei Santi è una verità di fede che ha risvolti pratici. Se vivo da amico di Dio la mia famiglia è serena, svolgo un ruolo affidabile nella società, divento un punto d'appoggio per i miei amici, la mia laboriosità porta frutti a tutti i livelli. Proprio ora che il tema di Dio pare bandito dai mezzi di comunicazione e la società scivola verso un paganesimo sciocco c'è bisogno di gente che si comporti "come Dio vuole". Per fare che? Non si sa di preciso. Neppure gli apostoli immaginavano come avrebbero trasformato il mondo. Avevano l'invito di Gesù, i profeti avevano annunziato una salvezza universale ma la realtà quotidiana faceva prevedere tutt'altro. I cristiani sembrano collezionare fallimenti, la cultura mondana attorno a loro canta vittoria ma è il Signore che guida la storia e si serve dei nostri piccoli e maldestri tentativi di far del bene per illuminare i cuori. E' una pedagogia giusta: noi saremmo capaci di sentirci dei benefattori dell'umanità se i nostri desideri di bene si realizzassero subito. E invece no. Crediamo di pestar l'acqua nel mortaio e nel frattempo la comunione dei santi opera nelle anime e prepara una nuova alba di civiltà. Riusciremo a vederla? Non si sa. Forse dovremo passare per momenti difficili ma se "ci comportiamo come Dio vuole" avverranno "molte cose grandi".

giovedì 20 aprile 2017

Felice come una Pasqua...


"Felice come una Pasqua" è un modo di dire che ha una sorprendente profondità. La risurrezione di Gesù è la nota serena di fondo che risuona in tutta la cultura occidentale. Certamente ci sono stati tradimenti rispetto alla buona notizia del Gesù risorto e della fede che comporta, ma sempre è restato chiaro che "bisognerebbe" vivere lieti in conseguenza. Le stesse fiabe per bambini, che sono il paradigma dell'esistenza, in Occidente hanno il lieto fine mentre i cartoni animati orientali rappresentano grandi battaglie che non necessariamente finiscono con la vittoria del bene. L'allegria la gioia, la letizia (con le loro diverse sfumature) per noi mortali è concepibile solo se c'è una speranza e la risurrezione di Cristo è la base della nostra speranza. L'allegria è una scintilla del divino, è l'emanazione dello Spirito Santo. Non a caso consideriamo affidabili le persone gioiose o, almeno, preferiamo convivere con loro piuttosto che con i melanconici. La tristezza è l'alleata del demonio: dal cuore triste nascono i peggiori pensieri.
Sono tornato a Napoli dopo tanti anni e sono rimasto sorpreso dalla quantità di persone che vedo ridere, anche se le condizioni socio-economiche suggerirebbero il contrario. Si è predisposti al sorriso perché resta un sottofondo di cultura cristiana. Prendere le cose troppo sul tragico è un difetto anzi, a ben guardare, è un peccato contro la virtù della speranza. Il vero tesoro di San Gennaro non è la magnifica raccolta di preziosità conservate accanto al Duomo: è il senso dell'umorismo di una città che ha un'umanità profonda radicata, a volte inconsapevolmente, nel cuore e nell'umanità di Gesù.

giovedì 13 aprile 2017

L'ultima Cena


L'Ultima Cena è un momento profondamente emozionante. "Ho desiderato ardentemente" dice Gesù "di mangiare questa Pasqua con voi" (Lc 22). In latino "desiderio desideravi": con desiderio ho desiderato (una traduzione letterale che fa capire l'intensità della volontà di Gesù). Nel lungo discorso riportato da Giovanni, Gesù promette: "io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre": lo Spirito Santo. Nel giorno della Pentecoste questa promessa viene mantenuta: gli Apostoli si trasformano. Da timidi diventano sfrontati: parlano chiaro e tutti li capiscono. Tremila si fanno battezzare. Lo Spirito Santo, dolce ospite dell'anima, più intimo di me stesso come diceva Agostino, è il sostegno nostro e di tutta la Chiesa: non è soltanto un sostegno personale ma di tutta la comunità umana. Diciamolo pure: senza lo spirito cristiano la civiltà decade inesorabilmente. La stessa Comunità Europea è nata prevalentemente ad opera di cristani convinti come De Gasperi, Schuman (per entrambi è in corso il processo di beatificazione) e Adenauer. Dopo i primi anni la cultura tecnocratica si è imposta generando un'entità tecnica in cui è difficile riconoscersi. E' solo un esempio che richiama il racconto biblico della Torre di Babele. Quando gli uomini pretendono di creare un'opera comune prescindendo da Dio il risultato è la confusione e la divisione. Nella Pentecoste invece non si realizza un'unità organizzativa bensì un'unità sostanziale che nasce dalla comunione dei santi pur nelle differenze di lingue e culture. C'è poco da fare: la nostra civiltà nasce dall'inabitazione dello Spirito Santo nei cuori. Senza di Lui nulla.

mercoledì 12 aprile 2017

Leonardo Mondadori e lo spirito apostolico


Quando Leonardo Mondadori decise di vivere come un cristiano dimostrò un impegno apostolico che mi stupì. Cercava di avvicinare alla fede gli amici più cari e spesso mi chiedeva simpaticamente una collaborazione: “vieni che oggi sono a colazione con ..x,  così mi dai una mano”. Similmente nel suo lavoro di presidente della Mondadori desiderava diffondere il vangelo. L’operazione più clamorosa fu la pubblicazione del primo libro di Giovanni Paolo II “Varcare la soglia della speranza”. Fece lanciare il volume da un’agenzia di New York e le principali case editrici di tutto il mondo si aggiudicarono l’asta per il proprio paese: il risultato fu una diffusione capillare in tutte le lingue. Potrei continuare perché Leonardo non si limitò a questo ma preferisco proporre a chi ha desideri apostolici una preghiera che recito ogni mattina, sapendo che è il Signore che smuove le anime:
Padre nostro che sei nei cieli ascolta la preghiera che ti rivolgiamo,
fa’ che la nostra vita non sia una vita sterile
manda operai nella tua messe e rendi fecondo il nostro apostolato
Gesù che hai detto “chiedete e vi sarà dato”
ti chiediamo che il nostro apostolato raggiunga gli angoli più remoti della terra.
Spirito Santo che hai guidato la vita di Maria, per la Sua intercessione, dona il soffio della Pentecoste alle nostre anime. Incendia d’amore i nostri cuori, rendici apostolici per portare molte anime a Dio e provocare tante conversioni.
Te lo chiediamo per i meriti di nostro Signore Gesù Cristo,
per il Suo sangue prezioso e per il Suo santo corpo
San Raffaele prega per noi, prega per loro
(San Raffaele è l’arcangelo che guidò il giovane Tobia nel suo viaggio).